Testimonianze

Intervista a Midori

Antonella Cornale, presidentessa di “Midori”, associazione di volontariato per i disturbi alimentari, risponde ad alcune nostre domande. Le sue risposte (adattate) ci guideranno alla scoperta di una realtà sociale non sempre nota al pubblico.

I problemi del sociale stanno sempre più interessando il mondo del volontariato. Antonella vuoi spiegarci quali motivi hanno pesato nel decidere di fondare l’associazione Midori?

Antonella: noi eravamo cinque genitori e ci siamo messi assieme per rispondere proprio al bisogno che c’era di informazione e supporto riguardo i disturbi del comportamento alimentare ,su chi ne soffre e per le famiglie. Per cui i fondatori erano tutte persone che avevano a che fare con queste tematiche e che si sono trovati soli nell’affrontarle, a volte hanno tardato a riconoscerle e hanno vissuto un momento di vergogna per la situazione famigliare. Ci siamo resi conto che manca l’informazione, molte persone non sanno a chi rivolgersi non sanno che tipo di cure affrontare e spesso iniziano delle cure fai da te, per cui cercano ad esempio dei professionisti privatamente non sapendo che invece il tempo è prezioso e non va perso in questo modo proprio perché c’è necessità di avere capito i disturbi del comportamento alimentare perché ci vuole una persona che sia competente per aiutare in queste tematiche. Molto spesso gli psicologi, come dire “ordinari”, non sono in grado di farlo c’è bisogno proprio di specialista specifico.

Come è nata l’associazione, ci sono stati ostacoli?

Nessun ostacolo. L’associazione è nata nel 2015 in quel periodo non vi erano associazioni nel territorio di competenza di Midori.

Attualmente in provincia di Vicenza, ci siamo noi e un’altra associazione di Bassano che si chiama Paola Marcadella. Queste sono le due associazioni attualmente in provincia di Vicenza che si occupano di DSA, per cui ostacoli non ne abbiamo avuti

Che cosa vi ha ispirato per il nome?

Nel cercare il nome per l’associazione volevamo

dare un messaggio di speranza per cui abbiamo scelto

Midori che c’è stato suggerito da una ragazza che soffre di questi disturbi e che ci ha raccontato una leggenda. La leggenda dice che in un villaggio africano quando una persona

Sta male viene messa al centro del villaggio e tutte le persone del villaggio si riuniscono attorno a lei e per un paio di giorni continuano a dire a lei tutte le cose buone che le ha fatto ed è in grado di fare per cui Midori è una risposta ad un bisogno d’aiuto, il suo significato è: ” io mi prendo cura di te” , per cui il messaggio che diamo noi è positivo e molto significativo.

C’è stato uno scambio di idee tra voi e i giovani?

No. Noi non abbiamo contatti diretti con le persone implicate in queste patologie, ma diamo un supporto ai centri che le curano perché noi non possiamo avere contatti diretti con loro, oppure capita qualche volta che ne abbiamo durante le attività di sportello.

Noi ci serviamo di un centro di riferimento perché per questo tipo di patologie servono dei centri preparati e noi siamo fortunati perché, in modo specifico a Vicenza all’interno dell’ospedale San Bortolo, ne esiste uno ben organizzato. A volte abbiamo portato il nostro aiuto per trattamenti specifici con attività varie, ad esempio la Pet Therapy, la musicoterapia e lo yoga. In più sempre in modo indiretto supportiamo i genitori e i fratelli di queste persone. Inoltre organizziamo convegni e ci rivolgiamo alle scuole per sensibilizzare ed informare la gente rispetto a queste tematiche.

In questo periodo di pandemia siete riusciti a mantenere i contatti con i vostri soci e a far sentire loro il vs supporto?

Sì, siamo riusciti a mantenere dei contatti perché abbiamo tenuta viva la

pagina Facebook della newsletter o organizziamo degli incontri on-line, ad esempio. Noi abbiamo un gruppo di auto-mutuo-aiuto per i familiari che è sempre proseguito on-line. L’online, in questo caso,  è stato positivo ed ha consentito di essere presente anche a persone che abitano provincia.

In che misura ritieni di aver migliorato la situazione dei vs soci? (datti un voto)

Oddio, è sempre brutto auto valutarsi, però noi abbiamo constatato, tramite test, che la maggior parte delle persone

che ci hanno incontrato e che vengono da noi, sono molto contente di quello che facciamo e ci spingono a farlo sempre di più perché attraverso la propria esperienza personale si rendono conto di quanto poco si sappia di queste malattie per cui credono molto nel nostro approccio di informazione e sensibilizzazione e ci invitano a continuare a farlo.

Te la sentiresti di divulgare il vostro pensiero e ciò che fate

attraverso un mezzo di

comunicazione come il nostro giornale?

A questo quesito la risposta di Antonella è sicuramente positiva. Infatti l’interesse di Midori a rendere noti i problemi legati ai disturbi alimentari è molto vivo e quindi nasce fin da subito la proposta di far pervenire al nostro giornale qualche racconto che riguardi sia la vita associativa sia l’esperienza diretta di qualche utente dell’associazione.

Per la redazione Laura R.

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